GAMESTOP: LA FINE DEI GIOCHI

13 Febbraio 2021

Il caso GameStop, azienda di videogiochi in difficoltà, e la sua mirabolante corsa in borsa.

Hai sentito parlare del caso GameStop e la sua corsa in borsa da 45 a 400 dollari in sole cinque sedute?

Sei curioso di capire cosa è successo?

Del resto ne hanno parlato tutti ma in maniera difficilmente comprensibile!

Allora leggi questo articolo.

L’11 Gennaio i membri del social/forum Reddit iniziano a diffondere tra loro la convinzione che il titolo
possa crescere in borsa. E’ stato nominato un nuovo amministratore (Ceo in gergo anglosassone) che ha
grande credibilità nel mondo dell’e-commerce.

I membri del social si convincono reciprocamente ed iniziano tutti a comprare azioni Gamestop sul quale
molti hedge funds (fondi d’investimento “speculativi” avevano aperto posizioni al ribasso.

Cosa sono le posizioni al ribasso (o short, short selling, vendita allo scoperto)?

Lo short selling, molto banalmente, è una operazione che funziona così:

a) un investitore che prevede che le azioni di una società scendano di prezzo in un certo periodo di
tempo, prende in prestito le azioni della stessa (azioni che non possiede, quindi “allo scoperto”)
pagando una commissione e con l’impegno di restituirle ad una certa data.
b) Vende subito le azioni prese in prestito
c) Alla data prevista per la chiusura del prestito, ricompra le azioni e le restituisce a chi le ha prestate.

Possono verificarsi due scenari:

1) Le cose vanno come previsto e lo short seller (lo speculatore ribassista) fa un guadagno pari alla
differenza tra il prezzo di vendita iniziale e il prezzo di acquisto finale meno la commissione pagata.
2) Le cose vanno al contrario: il prezzo non scende ma sale e il nostro speculatore ribassista è
costretto ad inseguire l’azione e ricomprarla prima possibile per evitare una perdita potenzialmente
infinita. Perché infinita? Perché quando si opera normalmente al rialzo il prezzo può scendere al
massimo fino a zero (non può mica andare sottozero!). Quando invece si opera al ribasso il prezzo
al rialzo può andare fino ad infinito (non esiste infatti un limite massimo alla salita di un prezzo).

Lo scenario 2 è quello che si è verificato su GameStop.

Gli Hedge Funds avevano molte posizioni ribassiste e questi millennials del social Reddit si sono messi ad
acquistare in maniera diffusa le azioni facendole salire. Tra l’altro hanno utilizzato una app dal nome Robin
Hood…

A quel punto gli Hedge Funds per limitare le loro perdite si sono messe ad acquistare a loro volta le azioni
per limitare le loro perdite, alimentando ulteriormente la crescita del prezzo.

Molti hanno titolato articoli con questo tenore “la rivincita dei piccoli investitori contro la potenza della
speculazione “ e roba simile.

E’ davvero così?

Purtroppo o per fortuna, NO.

Il confronto tra posizione lunghe e corte (quindi tra investitori positivi ed investitori negativi su un titolo
azionario) esistono ed esisteranno sempre. Del resto è un fenomeno che esiste “in natura”. Pensate a chi
compra una casa per investimento e a colui che gliela vende: hanno due visioni diverse del destino del
prezzo di quel bene, uno pensa di fare un buon affare a comprare e l’altro pensa di fare altrettanto bene a
vendere.

Nel caso delle azioni le posizioni si confrontano su aspettative basate su analisi dei bilanci, analisi di settore,
studi sulle prospettive.

Nel caso GameStop non c’è stato niente di tutto questo: solo una serie di informazioni non trasparenti
diffuse in maniera virale su un social che non è un social qualsiasi: il terzo sito degli Stati Uniti per numero
di utenti e il sesto a livello mondiale.

E infatti, nel giro di pochi giorni, il mercato è tornato a “prezzare” correttamente il titolo GameStop che da
400 è di nuovo sceso a 50.

La funzione dei mercati finanziari è quella di essere efficienti ed assicurare che il valore delle azioni sia in
linea con i cosiddetti fondamentali economici.

Si apre a questo punto un interrogativo: possono, i social e la diffusione su di essi di notizie non controllate,
rendere inefficienti i mercati finanziari determinando ulteriori eccessive diseguaglianze nella distribuzione
della ricchezza?

Del resto lo scambio di opinioni, anche su vasta scala, non è di per se un fatto sanzionabile o riprovevole.

Le autorità regolatorie come la Sec degli Stati Uniti (l’equivalente della Consob italiana) hanno acceso un
grosso faro ma casi simili potranno succedere, soprattutto su società che hanno una piccola
capitalizzazione.

Ne vedremo delle belle? Sicuramente.

A voi sempre la solita raccomandazione: mai il “fai da te”, solo risparmio gestito e fondi d’investimento con
grande diversificazione per dormire sonni tranquilli. E i social usateli per divertirvi.

A tal proposito vi segnalo il nuovo social, da poco in Italia, dal nome ClubHouse: niente foto, niente video,
niente like ma solo stanze di discussione dove si condivide conoscenza ed esperienza.

Cristina Capitoni
Consulente Finanziario
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